Come scegliere la scarpetta da punta

Come scegliere la scarpetta da punta

Pubblicato il : 28/05/2020 - Categorie : Articoli sul mondo della danza e del ballo

Come scegliere la propria scarpetta

Le scarpe, non solo quelle da danza, sono uno degli indumenti più personali che esistano: la scelta della scarpa giusta richiede tempo, pazienza e attenzione.

Se si sta parlando della scarpa da punta bisogna essere ancor più scrupolosi, perché lavorare su di essa non è proprio “una passeggiata”: il piede infatti è sollecitato in maniera diversa, meno naturale, ed il peso del corpo ricade tutto sulle dita, invece che essere distribuito uniformemente su tutta la pianta.

Non fatevi influenzare dalle mode: ogni piede ha caratteristiche diverse, e non importa quale scarpa abbiano scelto le vostre compagne, non è detto che la stessa possa andare bene per voi.

Per meglio comprendere quali fattori determinino la scelta della giusta scarpetta da punta, illustriamo brevemente da quali parti è composta:

Piattaforma di appoggio: detta anche “tondino” è la parte che si trova all’estremità della scarpa, quella sollecitata quando si va in punta.

Può essere in raso, e nei modelli più classici presentare alcune pieghe di tessuto, oppure avere già incorporata una patch di pelle scamosciata, che oltre a proteggere la scarpa dall’usura, da una maggiore tenuta del piede sul pavimento.

 

Mascherina: per mascherina intendiamo tutta la parte dura della punta, quella che avvolge e protegge le nostre dita. Può avere varie forme in base a marca e modello.

Scollatura: è la parte di

scarpa

che “incornicia” il piede.

Per distinguere i vari tipi di scollatura è importante vedere come la punta calza sulla parte anteriore, in questo modo si può vedere se ha uno scollo più stretto, detto a V, oppure uno più ampio chiamato scollo a U. In questa parte è inserita una coulisse che contiene il nastrino, che può essere elastico oppure no.

Tallone: il suo nome lo definisce già con precisione, si tratta infatti della parte della scarpetta a contatto con il tallone della ballerina. Di norma è caratterizzato da una cucitura che unisce i due lati della scarpetta, ma essendo una zona molto sollecitata nel passaggio “en pointe”, spesso viene rinforzato con un ulteriore tassello di tessuto. Ogni modello ha diverse altezze, per poter aderire al meglio al tallone della ballerina ed evitare che la scarpa non sostenga bene il piede.

Suola:

in effetti sarebbe più giusto

parlare di suole,

visto che ogni scarpetta

è composta da tre tipi

di soletta diversi.

La seconda suola è quella più importante, ma che non è immediatamente visibile: chiamata anche Shank, è quella che da veramente sostegno al piede e determina la “durezza” della nostra scarpa da punta. Può essere intera, smezzata o a ¾ in base alle necessità di chi la indossa, inoltre è ciò che determina la larghezza della pianta di una scarpetta da punta.

Ultima, ma non ultima, la suola esterna, ovvero quella ben visibile sotto la scarpetta: può essere fatta in diversi materiali, primo fra tutti il cuoio,  e serve a proteggere e rifinire la scarpa. In genere su quest’ultima viene incisa la sigla del produttore, ma non solo: infatti vengono anche descritte con un codice tutte le caratteristiche della punta. In caso di acquisto di una nuova scarpa, è sempre utile portare con sé quella usata, perché in questo modo chi vi aiuterà nella scelta saprà intuire le caratteristiche a cui il vostro piede si è abituato fino a quel momento.

La conoscenza delle scarpette da punta e delle loro caratteristiche è molto importante per poter fare la vostra scelta, ma è fondamentale per voi conoscere ancor meglio i vostri piedi: saranno infatti loro a dettare le condizioni affinché la scarpa calzi a pennello.

Innanzitutto bisogna partire dalla taglia: non è vero che la calzatura da danza, o da ballo, debba essere di uno o due numeri inferiore a quelle che portiamo per uscire… Infatti, come per queste scarpe, anche quelle da danza hanno calzate differenti: partire dal proprio numero è sempre consigliabile, tenendo presente anche l’ingombro del salvapunte, se questo viene utilizzato.

Una volta che il piede viene messo dentro la scarpina, bisogna assicurarsi che sia ben contenuto sia a riposo che una volta in punta: in questo secondo caso è importante che il tallone non risulti troppo tirato, altrimenti quando la ballerina andrà in mezzapunta la scarpa tenderà a sfilarsi, oppure a produrre uno sfregamento troppo forte sul tendine, provocando dolore e , a lungo andare, anche a patologie quali tendiniti.

Anche se la ballerina è in crescita, comprare una scarpa troppo abbondante è altresì sbagliato, perché una punta poco avvolgente non fornisce il supporto necessario al piede per salire in mezzapunta o in punta.

Tenendo ben presente questi suggerimenti, la vostra attenzione va portata sulla pianta del piede e sulla conformazione delle dita: una pianta larga esclude già alcuni modelli di scarpetta, inoltre dita troppo lunghe, che fuoriescono dalla mascherina, non avranno il giusto sostegno per salire in punta. Per contro dita corte all’interno di una mascherina troppo alta, faranno troppa fatica ad andare in mezzapunta.

Ma le dita dei piedi non sono sempre tutte pari, anzi, ogni piede ha la sua forma: i maggiori produttori di scarpette fanno riferimento in particolare a tre grandi categorie di forme ereditarie del piede.

Piede greco: in questo primo caso si avrà il secondo dito del piede più lungo. E’ importante che le dita siano tutte ben nascoste all’interno della mascherina, ma per non sforzare troppo il dito dominante sarà necessario ricorrere a particolari protezioni aggiuntive, per annullare il dislivello (imbottiture, salvapunte, etc)

Piede egizio: le dita tendono ad avere una lieve pendenza, dando così al piede una forma affusolata. Fare attenzione che la scarpetta sia abbastanza fasciante e con una mascherina tale da proteggere dal primo all’ultimo dito è fondamentale, in questo caso.

Piede romano: Le dita risultano pari, e questo può essere un vantaggio per l’appoggio del piede nella posizione “en pointe”, ma la forma della mascherina dovrà essere abbastanza larga da non permettere alle dita di accavallarsi fra loro.

Un altro elemento da tenere ben presente quando si sta scegliendo la propria scarpa da punta è il Collo del Piede: un collo particolarmente pronunciato non è solo una caratteristica estetica da valorizzare, ma una sollecitazione della scarpa differente, che quindi richiede maggiore sostegno nella parte dello scollo. Un collo del piede poco pronunciato, invece, avrà bisogno di poggiare su una scollatura più ampia, che gli permetterà di avere un maggiore sviluppo, oltre a dargli un aspetto migliore.

 

Dal collo e dalla flessibilità dell’arco del piede dipende anche la scelta della durezza della suola. Ogni modello di scarpetta da punta infatti viene prodotto con suole di durezze differenti. Va da sé che un piede più flessibile abbia bisogno di una scarpa di durezza maggiore, mentre un piede più rigido lavorerà meglio se accompagnato da una suola più malleabile.

Siccome la flessibilità del piede spesso è data dal livello di allenamento della ballerina, le case produttrici hanno cercato di facilitare la scelta dividendo le punte per tipologie, in base alla durezza della suola.

Avremo quindi le Prime Punte, così chiamate perché la loro suola è molto morbida, adatta ad abituare le piccole ballerine al passaggio da mezzepunte a punte. Queste scarpe sono anche caratterizzate da una mascherina più bassa e meno dura.

In alcuni casi esiste anche la possibilità di usare una Prepunta, ancora più morbida perché sprovvista di Shank, che proprio per questo non è adatta per una coreografia, ma può aiutare durante i primi esercizi alla sbarra.

Successivamente si potrà passare ad una punta Intermedia: in questo caso avremo diverse durezze di suola, dalla Media alla Dura, che ogni marchio indicherà in maniera differente.

Infine si ha la punta Professionale, di solito più dura e con una mascherina più sostenuta, per reagire meglio a sollecitazioni più intense e più frequenti.

Questi passaggi però non sono un percorso obbligato: infatti una ballerina professionista può sempre decidere di mantenere una suola media, mentre può capitare che una ragazza alle prime armi, ma con un collo del piede molto sviluppato abbia bisogno di cominciare già con una suola Media, invece che con una Prima Punta.

Spesso nel corso della carriera di una ballerina la conformazione del piede può cambiare, per cui anche a distanza di tempo non è detto che vada bene sempre lo stesso modello. E’ importante quindi provare le scarpe nuove, e che siano sempre nuove la prima volta che le usate: una scarpetta ereditata da un’altra ballerina avrà già preso la forma del suo piede, e non è assolutamente detto che sia compatibile con il vostro!

Dalla scelta della giusta Scarpa da Punta non dipende solo la buona riuscita di una performance, ma anche la vostra salute: se avete qualche dubbio chiedete alla vostra insegnante, o fatevi  aiutare da chi ve le sta facendo provare.

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Articolo realizzato da

Andrea R. Di Pietro

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